Oggi vediamo un argomento che mi sta molto a cuore. Le alternative ai classici trattamenti a base di rame sono possibili e uno di questi è fatto con la propoli .
Vediamo come è possibile usarla in agricoltura e olivicoltura e sfruttare al massimo le sue proprietà benefiche.
La propoli è una sostanza resinosa che le api raccolgono dalle gemme e dalla corteccia delle piante. Si tratta quindi di una materia di origine prettamente vegetale anche se le api, dopo il raccolto, la elaborano con l’aggiunta di cera, polline ed enzimi prodotti dal loro stesso organismo.
Ha un colore che varia tra il giallo, il rosso e il marrone tendente al nero a seconda degli alberi da cui viene prelevata. L’odore è fortemente aromatico.
Le api utilizzano la propoli per irrobustire i favi, creando sui bordi delle cellette una specie di “rete” che le rinforza e per rivestire le pareti interne delle celle utilizzate per la deposizione delle uova e l’allevamento delle larve.
Viene adoperata anche per sigillare l’arnia, chiudendo tutte le piccole fessure comunicanti con l’esterno e quegli spazi interni che non consentono il passaggio delle api . Inoltre viene impiegata per rivestire, mummificandoli, i cadaveri di animali morti all’interno dell’alveare (api e predatori) che le api non riescono ad espellere, per costruire barriere di difesa e, molto importante, per ridurre alla giusta misura il foro di volo, specie in vista dell’inverno.
In sintesi la propoli viene utilizzata insieme alla cera come materiale da costruzione, come isolante e come rivestimento protettivo per tutte le superfici interne dell’alveare. Dal punto di vista sanitario la propoli svolge le funzioni di antibiotico e antivirale.
Prima di vedere il suo possibile uso in agricoltura vorrei far capire le sue innumerevoli proprietà.
E’ un nutraceutico ovvero è un alimento con una funzione benefica (quasi fosse un farmaco ) sulla salute e sulle funzioni fisiologiche umane.
Ci sono moltissime testimonianze storiche del suo uso.
Ve ne elenco alcune:
In Egitto per le sue proprietà
conservative veniva usata per l’imbalsamazione.
I Romani utilizzavano melliti (propoli e miele)
per la cura delle ferite di guerra.
I primi studi sulla propoli furono fatti in Grecia
dall’ osservazione diretta delle api e del loro lavoro.
Gli Incas tramandano un
utilizzo consolidato e sistemico nella loro tradizione locale.
Nel Medioevo entra nella farmacopea ufficiale
grazie alla tradizione erboristica monastica in molti usi:
disinfezione, cura di patologie della bocca e
della gola, cura delle ferite.
Anche in Russia si sviluppa una tradizione
nell’uso della propoli per il trattamento di
patologie del cavo orale e delle ferite (XII sec.)
In Europa viene (storicamente) introdotta nel
XIII secolo, in Francia e in Italia, per la cura delle
piaghe nei malati immobilizzati a letto.
Nelle guerre di inizio ‘900 era un presidio in
dotazione agli eserciti per la cura delle ferite e come analgesico.
Incredibile quanti usi ha avuto nel passato e oggigiorno sono anche di più .
Io la uso da quando sono piccolo per via orale per influenze, faringiti, tracheiti e comuni mal di gola. Invece localmente spesso mi capita di applicarla sul derma per disinfettare le ferite quando non ho prodotti più comuni da pronto soccorso.
Anni fa la testai nell’orto e sulle piante da frutta con buoni risultati continuando a fare trattamenti ciclici.
Sono sicuro che dopo aver letto tutti questi impieghi subito penserete che è una valida alternativa all’uso del rame ad esempio dopo la raccolta o dopo la potatura per disinfettare eventuali ferite o tagli.
Anche come blando insetticida e antibatterico va molto bene.
Infatti la propoli viene già utilizzata in pieno campo sia in orticoltura che nel
giardinaggio:
- contro alcuni afidi, ad esempio Eriosoma lanigerum (afide lanigero del pero);
- come acaricida;
- in difesa di malattie fungine come l’oidio o la bolla del pesco;
- per bloccare processi patologici vegetali come la gommosi o la ticchiolatura;
- per fermare marciumi apicali di orticole e alberi da frutta;
- nella difesa da alcuni funghi dannosi ai vegetali, quali Botrytis spp., Fusarium spp., Sclerotium spp., si impiega
un prodotto a base di propoli in soluzione idroalcolica arricchita di zolfo o di silicato di sodio. - nella difesa da varie specie di batteri tra cui la più conosciuto è l’ Erwinia amylovora o colpo di fuoco batterico delle pomacee.
In uliveto possiamo diluirla da uno 0,25% ad un 0,50% e unirla anche ad alcuni prodotti stimolanti come il litotamnio o macerati di ortica e/decotto di equiseto o addirittura insieme al caolino. Dosaggio 250 /500 ml ogni 100 litri di acqua. Per ettaro ipotizzando 800 litri di acqua si useranno dai 2 ai 4 litri di propoli.
Ecco una delle ricette per preparare Propoli per uso agricolo:
prendere 300 grammi di propoli finemente tritata (per farlo devi metterla in congelatore altrimenti si “appiccica”), pesarla e aggiungere acqua depurata in un rapporto 3 a 1(tre parti di acqua una di propoli), unire 2 grammi di lecitina di soia e lasciare in macerazione 20 giorni mescolando 1-2 volte al di.
Dopo venti giorni prendere delle garze sterili in farmacia e filtrare.
NON BUTTARE LA PARTE LIQUIDA.
Riprendere il filtrato solido e rifare la macerazione in alcol denaturato (lo spirito volgarmente detto) sempre 3:1 e sempre 1 grammo di lecitina .
Dopo altri venti giorni di riposo rifiltrare e unire le due parti liquide.
Avrai cosi ottenuto una soluzione idroalcolica piu o meno al 50%.
Tale prodotto va usato come un normale fitosanitario,con motopompa a pressione diluendone 250-500 ml ogni cento litri di acqua.
La si può dare in autunno, primavera ed estate in base ovviamente alle reali necessità del nostro uliveto.
Concludo con questo ragionamento. Trattare i nostri amati ulivi con sostanze del tutto naturali aventi proprietà antibatteriche e fungicide credo possa essere la più valida delle alternative all’utilizzo di un metallo pesante ( fitotossico ) e inquinante quale è il rame . Con questo non affermo che debba essere eliminato, ma sicuramente può essere molto ridotto.
Guarda il mio video di approfondimento sulla propoli: clicca per vederlo
Scopri tutti i nostri consigli sulla coltivazione biologica e naturale dell’ulivo, consulta le sezioni tematiche del blog:
http://www.coltivaregliuliviinmanierabiologicaenaturale.com/
Trovi che gli articoli di questo Blog siano siano utili? Scopri come supportarci!
Buon olio bio a tutti.
Fonti Wikipedia e Scuola di apicoltura biologica “Gregor Mendel”.
Buongiorno Alessandro, mi sapresti consigliare un testo di olivicoltura biologica? Non ne ho trovati di specifici in internet. Altrimenti, un buon libro che tratti l’argomento.
Ti ringrazio e terrò d’occhio il tuo blog, ne avrò bisogno presto per rimettere in sesto un vecchio oliveto.
Ciao Serena e benvenuta tra noi.
Purtroppo che io sappia non esistono testi di olivicoltura che trattano l’argomento solo con metodi biologici. Io ti consiglio questo libro di Giorgio Pannelli che va bene anche per un neofita e che io stesso ho finito di leggere da poco tempo.Ti metto il link http://amzn.to/2BcMJQ3
Mi fa piacere se trovi utile il mio blog e i suoi articoli, lo scopo con cui è nato è appunto di creare uno spazio dove poter parlare di coltivazione biologica e naturale assieme al gruppo su Facebook. Se guardi con calma vedrai che gli articoli sono divisi in varie sezioni, per agevolare la ricerca degli utenti.
Buon lavoro con il vecchio uliveto! Lo farai tornare splendente ne sono sicuro! 😉
Buonasera Alessandro, al termine della generosa raccolta di olive mi accingo a curare le piante per agevolare la cicatrizzazione delle micro ferite e come azione preventiva dei funghi e dei batteri. Leggendo i tuoi consigli, ho fatto una sintesi e sono arrivato a capire che ci sono varie soluzione per aiutare le piante a crescere bene.
Una potrebbe essere quella di usare il protettivo naturale della Serbios, un estratto di propoli in soluzione glicolica, che abbinato al macerato d’ortica che io ho preparato potrebbe essere un ottimo trattamento bio.
Mentre il correttivo fogliare litotamnio è preferibile usarlo in un altro periodo per stimolare le autodifese delle piante.
Un’altra soluzione potrebbe essere la rotazione col rame chelato che mi hanno consigliato al consorzio agrario di Oristano e cioè il ” Brandt Smart Cu”, “Soluzione di concime a base di rame (solfato)”,per ottimizzare le strategie di difesa delle piante.
Un saluto Firmo
Ciao Firmo,
dire che la tua sintesi è perfetta. Sono le 2 opzioni che io consiglio al posto del classico solfato di rame di cui spesso si abusa pure in olivicoltura. Io mi terrei il rame chelato per la primavera da usare dopo la potatura da abbinare con gli altri elementi come il litotamnio che tu hai citato.
A presto! 😉
Dove si trova il prodotto citato che contiene anche zolfo ed altro?
Ciao di che prodotto parli Renato?
Buona sera, il propoli è utilizzabile in abbinamento al rame o è meglio utilizzarlo da solo?Grazie
Ciao Pasquale e benvenuto tra noi.Il Propoli può anche essere abbinato al rame chelato ad esempio. Tutto serve per usare meno rame in uliveto ed andare quindi a usare meno prodotti fitotossici per l’uomo ed anche inquinanti del terreno e di tutta la rizosfera che sta sotto gli ulivi. A presto.
Buongiorno Alessandro, prima cosa: complimenti per l’articolo, molto interessante. Avrei qualche domanda da farti:
– Sapresti indicarmi indicativamente quali sono i prezzi e la quantità media per olivo? Più che altro per capire quanto ne devo acquistare 🙂
– posso utilizzarlo diluito 0,50 in acqua con pompa irroratrice?
– quanto tempo dopo la potatura è suggerito utilizzarlo?
Ciao Luca e benvenuto nel Blog.Mi fa piacere che tu abbia trovato questo articolo interessante.Lo scopo è diffondere sempre di più informazioni per un’agricoltura sana.
La propoli costa dai 18 ai 30 euro al litro.Attualmente abbiamo trovato un apicultore che per il gruppo ci sta dando un buon prodotto a 18 euro al litro. Non c’è un quantitativo medio, puoi diluire 250 cl o mezzo litro in 100 litri di acqua e poi spruzzare la chioma degli ulivi con una pompa irroratrice. Tra l’altro oltre all’azione battericida aiuta anche lo sviluppo vegetativo. Io lo uso non dopo la potatura, gli ulivi compartimentano i tagli pure da soli e non è necessario per forza disinfettare le ferite. Puoi usarlo sulla nuova vegetazione ( le prime 3 o 4 foglioline prima della fioritura )da solo o unito ad un po’ di rame per protezione da occhio di pavone.Spero di essere riuscito ad esserti di aiuto.A presto
Sei stato molto chiaro, adesso sono sicuro di voler provare 🙂 Grazie mille
Prego figurati.
Ciao.
Ciao Alessandro,
ho notato che le mie piante di olivo sono attaccate da occhio di pavone (non eccessivo per ora). Posso trattarlo con la propoli adesso , considerando che in questo periodo le temperature durante la notte scendono sotto lo zero, oppure è sconsigliato in questo periodo? Volevo inoltre sapere se in prefioritura posso abbinarlo a concimi fogliari bio. Grazie
Ciao Carlo, sicuramente il problema sarebbe se trattassi con rame che ha effetti collaterali ad alte e basse temperature. Il propoli non ha nessun problema di fito tossicità e puoi quindi usarlo in qualsiasi periodo. Per l’occhio di pavone sarebbe opportuno fare un trattamento pre fioritura con rame e anche propoli(per usare meno rame data la sua fitotossicità). Puoi entrambi abbinarli a prodotti fogliari come hai giustamente detto tu.
Ti metto i 2 link degli ultimi trattamenti che ho fatto negli ultimi 2 anni:
Grazie Alessandro, una migliore spiegazione non sarebbe stata possibile. 🙂 il trattamento che mi hai proposto in pre fioritura è più o meno quello che volevo fare io. Grazie ancora e complimenti!
Bene Carlo,abbiamo trovato come far quadrare i due trattamenti allora! Prego figurati. Buon lavoro! 🙂
Buonasera, una curiosità: la propoli voi come e per quanto la conservate? Posso conservarla o devo utilizzarla subito tutta? Scusate per tutte queste domande 🙂 Ve lo chiedo per avere un’idea della quantità da acquistare.
Grazie
Ciao Nico, la propoli dura un sacco. Sia allo stato naturale (in pietre da raschiatura delle arnie ), sia in estratto glicerico o idroalcolico. Io ad esempio ho finito la scorsa stagione delle bottiglie comprate 2 anni prima. A presto.
Ciao Alessandro, scusami se ti disturbo nuovamente, ma sono disperato. Quest’anno doveva essere anno di raccolta e temo di aver rovinato il lavoro di due anni. 10 gg fà ho fatto il seguente trattamento fogliare ai miei ulivi in 100 lt acqua (30 piante):
– 40 ml rame cheleato cifo copperfast
– 350 ml propoli serbios
– 80 gr bentonite
– 80 gr litotamnio
– 250 ml di sinergoon cifo
In oltre ho aggiunto circa 200 -300 gr di ossicloruro di rame (rimenenza dell’anno precedente). Oggi sono andato in oliveto è ho notato che gli ulivi hanno perso molte foglie e in alcuni casi i rami sono completamente spogli 🙁
Probabilmente ho sbagliato i dosaggi e usato rame in eccesso. Pensi che devo dire addio alla fioritura? Dove credi che ho sbagliato? Grazie
Ciao Carlo, mi sa che hai messo troppo rame e magari lo hai dato con una temperatura troppo alta? Non so inoltre se la propoli che hai usato sia molto forte pure. Mi pare tu abbia messo molte cose e con dosaggi belli carichi. Può darsi che tu abbia avuto pure un po’ di occhio di pavone e siano cadute le foglie con questo problema.Il rame accelera la loro fisiologica cascola…
Ok Alessandro. La prossima volta farò più attenzione. Spero di non aver compromesso tutto il raccolto. GRazie
Speriamo di no! Cerchiamo di essere ottimisti.A presto!
Ciao Alessandro. Dopo aver ripulito alcune arnie vorrei usare il propoli per usarlo in orto e piante varie( ulivi compresi) in formato idroalcolico. Documentandomi qmi sono letto un articolo in cui si diceva che va aggiunto nel macerato una piccola percentuale di lecitina di soia (o albume d’uovo) “non in forma granulare”…che significa! Non va bene quella che si compera ai supermercati? Grazie.
Ciao Corrado quella è una ricetta presa da un apicultore.In quel caos è preferibile usare lecitina in polvere per la sua più facile miscibilità e solvibilità rispetto a quella granulare!