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POTATURA: PARLIAMONE ANCORA

Ricapitolando una corretta potatura dovrebbe servire a :

 

Detto questo mi voglio soffermare sull’importanza di un’adeguata illuminazione della chioma. Questo direi che è l’obbiettivo del bravo potatore. Infatti una buona illuminazione nelle foglie è necessaria per garantire un’elevata attività vegeto-produttiva dell’olivo.

 Grazie al sole  avviene la fotosintesi , che con la trasformazione dell’anidride carbonica in composti organici e successivamente l’interazione con  i minerali presi dalle radici fa ottenere la maggioranza dei composti o ” assimilati ” necessari allo sviluppo della pianta (sviluppo radicale, aereo e dei frutti ).

Quindi le foglie in ombra producono molto meno di quelle alla luce del sole e diventano un costo per la pianta che lentamente decide di spogliare queste zone facendo cadere le foglie e operando una sorta di “potatura naturale ” .

Oltre a quanto detto sopra in queste parti si ha un’inferiore sviluppo delle gemme a fiore e un conseguente sviluppo minore delle olive che molto spesso non raggiungono uno sviluppo ottimale ai fini della produzione di olio. Recenti studi parrebbero dimostrare anche il migliore rendimento in resa di olio di quelle olive che hanno goduto della luce del sole durante la loro crescita.

 

Vediamo ora gli effetti e le conseguenze della mancata potatura di produzione:

Negli alberi adulti non più potati i succhioni prendono il sopravvento sulle altre parti della pianta portando di fatto la produzione sempre più in alto  nelle porzioni superiori della chioma che godo di maggiore illuminazione, mentre nelle parti sottostanti i rami si spogliano di vegetazione per effetto dell’ombreggiamento e spesso anche degli attacchi parassitari favoriti anche dallo scarso arieggiamento . Questo purtroppo determina una scarsa produzione, dovuta anche ad una cascola di frutti che non riescono ad essere nutriti adeguatamente. Infatti più si protrae il tempo di abbandono dell’albero maggiore sarà l’alternanza di produzione. Ovviamente sarà anche sempre più difficile a causa dell’eccessivo numero di rami la raccolta sia manuale che agevolata con abbacchiatori.

 

Definizione del succhione:

se mi chiedessero cosa è  risponderei senza pensarci su dicendo che è un ramo “a legna” che l’albero sviluppa verso l’alto per costruirsi il “palco ” della sua struttura.

Forse è meglio se vi riporti la dicitura presa da Wikipedia:

 ” Il succhione è il germoglio, in una pianta legnosa, che origina da una gemma latente, ovvero da una gemma rimasta in dormienza per un numero indefinito di stagioni. Per questa caratteristica, i succhioni emergono dal fusto o da rami legnosi di più anni di età, generalmente alla loro base. Solitamente vigoroso ed a marcato sviluppo verticale, per la sua competizione trofica nei confronti di altri germogli tende a prendere il sopravvento.

Nella potatura di produzione ordinaria è soggetto al taglio a meno dell’esigenza di una ristrutturazione della geometria della pianta “.

Compreso cosa è questo ramo vi metto una foto per fare capire come questi succhioni intercettino la linfa che molto spesso è destinata ai rami produttivi per fare espandere l’albero verso l’alto. Nell’immagine si vede la grandezza del succhione rispetto alla dimensione inferiore del ramo produttivo a cui sta sottraendo la linfa.

 

Spero di essere riuscito a grandi linee a far riflettere su alcuni aspetti del vasto  argomento della potatura. Parlarne serve per inquadrare alcune delle scelte fondamentali da fare quando ci accingiamo a guardare un ulivo e pensare come potare. Vi invito a soffermarvi qualche secondo a guardare il grafico dell’articolo . Ci evidenzia benissimo come la potatura equilibrata e senza eccessi incide nel rapporto produttivo.

Nell’articolo precedente ho messo la foto e la descrizione delle attrezzature minime che servono per affrontare questo lavoro. Vi metto il link per darci un’occhiata  POTARE: CONSIGLI PER LE GIUSTE ATTREZZATURE

Buon olio a tutti! 🙂

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